Sono il dr. Condò Emanuele e mi occupo di terapia osteopatica posturale, laureato in Scienze Motorie e Sportive e specializzato in attività Motoria Preventiva e Adattata presso l'Università degli Studi di Messina.
Nel 2007 ho conseguito presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell'Università "La Sapienza" di Roma il Master in Posturologia Clinica.
Nel 2010 ho conseguito il titolo di Terapia Manuale Osteopatica e attualmente specializzando all'Istituto Europeo di Medicina Osteopatica di Genova.
Voglio portare a conoscenza la mia attività professionale di osteopata-posturologo. Mi occupo in particolare di osteopatia osteo-muscolare, ossia di quella parte della medicina manuale che tratta le disfunzioni articolari del corpo umano ovvero i cattivi funzionamenti meccanici di uno o più segmenti articolari, che possono essere responsabili di numerosi disturbi. La rimozione delle cause meccaniche dona di nuovo il movimento primario con scomparsa del dolore. Tratto i dolori miosteo-articolari e le limitazioni funzionali delle varie articolazioni, utilizzando specifiche tecniche. E' rivolto a tutti con personalizzazione del trattamento.
Le patologie che curo sono: cervicalgia, torcicollo, pseudo-vertigini (instabilita’ dell’equilibrio), cefalee muscolo-tensive, acufeni, disturbi funzionali dolorosi dell'articolazione temporo-mandibolare, dorsalgia, lombalgia, sacralgia, pubalgia, contratture muscolari, sindrome del piriforme e dello psoas, coxalgia, algie e limitazioni della spalla, gomito, polso e mani, distorsione di caviglia e loro esiti, eterometrie funzionali degli arti inferiori. Mi occupo, inoltre, dello studio della postura e della relativa "Sindrome da deficit posturale" e in questo ambito tratto le SCOLIOSI con le sue possibili concause, le IPERCIFOSI e le IPERLORDOSI; inoltre tratto il piede piatto-valgo, il piede valgo, il piede varo e il piede cavo, utilizzando come elemento terapeutico solette propriocettive e ginnastica neuro-motoria-propriocettiva. La posturologia clinica studia la "forma umana" in statica e dinamica, l'osteopatia si interessa alla nozione di mobilità: mobilità tissutale, articolare, cranio-sacrale e viscerale. Sono due medicine complementari e globali: "la forma sta alla funzione come l'inconscio sta alla coscienza" (Mario Pincherle).
La conoscenza dell'anatomia e della neurofisiologia sono due pilastri fondamentali, ma non bastano: l'aspetto clinico e una grande sensibilità manuale costituiscono i due pilastri complementari. Il concetto di anatomia e neurofisiologia rappresenta la mappa dove interveniamo, ma sappiamo che la "mappa non è il territorio". Ci da un'idea, un approccio, un punto di riferimento, ma non è l'anatomia del vivente. Per questo è importante immaginare le nostre strutture in movimento... Strutture che interagiscono, sistemi che comunicano. La nostra forma umana non è mai statica, anche quando siamo in piedi sappiamo che il nostro baricentro oscilla. L'analisi strumentale con la STABILOMETRIA permette di misurare gli spostamenti del nostro centro di gravità, formando un insieme di punti dinamici non lineari che costituiscono l'immagine di un "gomitolo" (TERMINOLOGIA POSTURALE).
All'interno del nostro corpo umano esiste un'attività permanente: comunicazione intracellulare, vascolare, ormonale, mobilità articolare e miofasciale più o meno leggere, mobilità cranio-sacrale e viscerale, mobilità tissutale... L'immobilità perfetta non esiste al di fuori della morte. Lo studio anatomico non può dare un'idea completa di un organismo umano vivente, ma solamente una vaga idea statica. L'anatomia in chiave funzionale e la neurofisiologia moderna apportano il complemento essenziale a una conoscenza più vicina alla realtà, senza dimenticare le differenze da un individuo all’altro.
L’anamnesi, l’osservazione statica e dinamica tridimensionale del nostro paziente, l’esame dei recettori posturali, i test di neurofisiologia posturale e altri, gli esami strumentali (pedane ecc..) ci aiutano nella valutazione. Sarà però essenziale, il tocco, la palpazione, sentire con le mani e le dita; sentire un’articolazione, un tessuto muoversi; sentire i ritmi interni. A questo punto la valutazione sarà quasi perfetta e potrà iniziare il trattamento che sarà sempre in dinamica, pilotato dalla conoscenza dell’anatomia, della neurofisiologia, dell’esame clinico e del sentire.